Mostra
fino al 15 febbraio 2014
da Martedì a Domenica dalle ore 9.00 alle ore 18.00
SEZIONE ARCHEOLOGICA CASTELLO PICCOLOMINI - CELANO (AQ)
LE RADICI ARCHEOLOGICHE
DEL PARCO SIRENTE VELINO
E’ in corso, nel Castello Piccolomini di Celano, una mostra dedicata all'archeologia del territorio del Parco Regionale Sirente Velino, che abbraccia un ampio comprensorio dell'Abruzzo interno.
Il costante confronto con numerose persone, che oggi arrivano in questi luoghi per momenti di svago e riposo, ha suggerito la elaborazione di un racconto che consentisse di conoscere e riconoscere i posti nei quali ci si trova a vivere per brevi o lunghi periodi; nello stesso tempo, risulta essere un'occasione per la comunità locale che, per la prima volta, rintraccia, nello stesso luogo, i contorni di una storia condivisa.Il titolo “Le radici archeologiche del Parco Sirente Velino” racchiude in sé un voluto richiamo all'ambiente naturale e all'incontro con la sua anima archeologica, fondendo aspetti imprescindibili che da sempre hanno condizionato i processi umani; l'esposizione si addentra negli esiti di un dialogo tra l'uomo e la natura a noi noto, per le epoche più antiche, attraverso i ritrovamenti archeologici.
Il percorso, svolto per temi (i luoghi del silenzio, il territorio abitato, la vita nelle città e il respiro sacro), attinge a numerose località, presentate nelle loro denominazioni attuali, ma da sempre parte di un comprensorio unico del quale i confini del Parco Sirente Velino riproducono i limiti e, nello stesso tempo, gli orizzonti.
Alcuni reperti sono presentati per la prima volta al pubblico; tra questi, la statua di Giove proveniente dal tempio di Castel di Ieri, e i materiali da poco recuperati in un pozzo di grandi dimensioni rinvenuto nel 2011 nel piazzale del santuario di Ercole ad Alba Fucens.
Il Parco Regionale Sirente Velino, infatti, abbraccia alcune delle aree archeologiche più importanti dell'Abruzzo interno e, nello stesso tempo, comprensori di grande valenza archeologica.
La collaborazione tra il Parco Regionale Sirente Velino e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo apre pertanto le porte a una futura integrata azione di sviluppo e tutela di questo territorio, mediante una condivisione delle scelte e delle programmazioni.
Il costante confronto con numerose persone, che oggi arrivano in questi luoghi per momenti di svago e riposo, ha suggerito la elaborazione di un racconto che consentisse di conoscere e riconoscere i posti nei quali ci si trova a vivere per brevi o lunghi periodi; nello stesso tempo, risulta essere un'occasione per la comunità locale che, per la prima volta, rintraccia, nello stesso luogo, i contorni di una storia condivisa.Il titolo “Le radici archeologiche del Parco Sirente Velino” racchiude in sé un voluto richiamo all'ambiente naturale e all'incontro con la sua anima archeologica, fondendo aspetti imprescindibili che da sempre hanno condizionato i processi umani; l'esposizione si addentra negli esiti di un dialogo tra l'uomo e la natura a noi noto, per le epoche più antiche, attraverso i ritrovamenti archeologici.
Il percorso, svolto per temi (i luoghi del silenzio, il territorio abitato, la vita nelle città e il respiro sacro), attinge a numerose località, presentate nelle loro denominazioni attuali, ma da sempre parte di un comprensorio unico del quale i confini del Parco Sirente Velino riproducono i limiti e, nello stesso tempo, gli orizzonti.
Alcuni reperti sono presentati per la prima volta al pubblico; tra questi, la statua di Giove proveniente dal tempio di Castel di Ieri, e i materiali da poco recuperati in un pozzo di grandi dimensioni rinvenuto nel 2011 nel piazzale del santuario di Ercole ad Alba Fucens.
Il Parco Regionale Sirente Velino, infatti, abbraccia alcune delle aree archeologiche più importanti dell'Abruzzo interno e, nello stesso tempo, comprensori di grande valenza archeologica.
La collaborazione tra il Parco Regionale Sirente Velino e la Soprintendenza per i Beni Archeologici dell'Abruzzo apre pertanto le porte a una futura integrata azione di sviluppo e tutela di questo territorio, mediante una condivisione delle scelte e delle programmazioni.